Affitti brevi e tasse: cosa c’è da sapere per stare in regola nel 2025
Gestire affitti brevi nel 2025 richiede non solo attenzione nella gestione operativa, ma anche una perfetta conoscenza della normativa fiscale. La Legge di Bilancio ha introdotto importanti novità per chi affitta immobili per brevi periodi tramite piattaforme come Airbnb, Booking, Vrbo e simili. Vediamo cosa cambia davvero, cosa resta invariato e come stare in regola senza brutte sorprese.
Daniele Piazza
5/2/20251 min read


Dal 2025 cambiano le regole sugli affitti brevi e la cedolare secca: cosa devi sapere
Le nuove disposizioni sulla cedolare secca per gli affitti brevi sono state introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) e si applicheranno a partire dal 2025.
Come funziona la cedolare secca dal 2025?
Se affitti un solo immobile con contratto breve, pagherai la cedolare secca al 21%.
Se affitti da 2 a 4 immobili, l’aliquota sale al 26%.
Dal 5° immobile in poi, il Fisco considera che svolgi un’attività imprenditoriale abituale. Di conseguenza, dovrai aprire la Partita IVA, iscriverti alla Gestione Separata INPS, emettere fatture, tenere contabilità e applicare la tassazione ordinaria (IRPEF + addizionali + IVA, se prevista).
⚠️ Ricorda che nella dichiarazione dei redditi devi indicare chiaramente quale immobile beneficia dell’aliquota al 21%; tutti gli altri saranno tassati al 26%.
Quando scatta l’obbligo della Partita IVA?
Se affitti 5 o più immobili con contratti brevi, secondo l’Agenzia delle Entrate (Risposta n. 363/2022) la tua attività è considerata abituale e professionale:
Devi aprire la Partita IVA con codice ATECO 55.20.51 (locazioni brevi turistiche).
Devi gestire IVA, fatture e tutti gli adempimenti fiscali da imprenditore.
Devi iscriverti alla Gestione Separata INPS per i contributi previdenziali.
E con Airbnb?
Se sei un privato senza Partita IVA, Airbnb agisce da sostituto d’imposta, trattenendo e versando la cedolare secca (21% o 26%) per te.
Se hai la Partita IVA, invece, sei tu a dover gestire tutti gli aspetti fiscali.
Obblighi amministrativi da ricordare
Anche con la cedolare secca, devi sempre:
Registrare gli ospiti alla Questura tramite il portale Alloggiati Web.
Effettuare le comunicazioni all’ISTAT, se previste.
Pagare l’imposta di soggiorno al Comune (se presente).
Possedere il Codice Identificativo Regionale (CIR), trasformandolo in CIN successivamente.
Il consiglio finale
La normativa è complessa e in continua evoluzione, quindi per gestire i tuoi affitti brevi in modo corretto, evitare sanzioni e ottimizzare la tua fiscalità, è fondamentale affidarsi a un consulente fiscale esperto nel settore.
💬 Hai domande o vuoi raccontarci la tua esperienza con gli affitti brevi? Scrivici pure nei commenti, saremo felici di aiutarti!
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